Un progetto di ristrutturazione e messa in esercizio, come quello intrapreso da EnergRed a Villetta Barrea, in Abruzzo, di una centrale elettrica ferma da anni porta sempre con sé una serie di piccoli e grandi cambiamenti che immancabilmente vanno a impattare con il territorio e con chi lo vive, trasformandone fisionomia e percezioni.
Spesso le grandi opere alterano i “centri di gravità” di un luogo cambiandone percorsi e percezione. Sono soprattutto le opere “positive” a far ciò: i grandi lavori di restauro, la costruzione di un’infrastruttura… i cambiamenti sono lì, fisici sul terreno e intuibili nelle persone. Le ricadute sociali, economiche, culturali di alcune grandi opere vanno oltre il progetto stesso, sviluppando percorsi inimmaginabili al momento del taglio del nastro.
Sulla scia di una felice tradizione di committenza, pubblica o privata, volta alla conoscenza e alla testimonianza che affonda le sue radici nella storia della fotografia (risale al 1851 la “Mission Héliographique“, un grande inventario fotografico dei luoghi di interesse artistico e culturale in Francia condotta da 5 fotografi e voluta dalla Commission des Monuments Historiques del governo francese) la EnergRed promuove un’indagine fotografica sulla comunità di Villetta Barrea affidando a tre autori, Alfredo Corrao, Yvonne De Rosa e Simona Filippini, il compito di realizzare un progetto fotografico da cui saranno realizzati un fotolibro e una mostra fotografica.
Scopo del progetto è rendere palese tutto ciò che va oltre l’apparente “quotidianità” del ripristino di un asset industriale. Si vogliono, attraverso gli aspetti prima descritti, indagare due importanti aspetti:
- cosa spinge una cittadinanza e un’azienda a intraprendere, insieme, un’operazione così complessa e proiettata nel tempo;
- cosa comporta, per il territorio e i suoi residenti, diventare la prima comunità carbon free d’Italia.
Il primo punto vuole indagare il desiderio e la necessità non più prorogabile di un cambiamento nel modo di produrre e utilizzare energia, di uno sviluppo sostenibile che giorno dopo giorno diventa realtà. Cambiamento importantissimo in una realtà immersa, fisicamente ed emotivamente, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise il quale, quotidianamente, è chiamato a difendere e divulgare quei principi di sostenibilità e difesa della natura.
Il secondo vuole invece mostrare i mutamenti territoriali e quelli della collettività: l’approccio – mentale e, perché no – fisico, delle persone al cambiamento, la percezione che di questo si ha dentro e al di fuori la comunità.
I tre fotografi chiamati a documentare tutto ciò forniranno una pluralità di sguardi in un ampio lasso temporale fornendo così anche testimonianza del mutare delle sensazioni all’avvicinarsi dell’inaugurazione della centrale. Gli autori, che si alterneranno in brevi periodi di residenza durante i quali saranno anche svolte le previste attività didattiche, sono chiamati a produrre le immagini dalle quali si selezioneranno quelle da utilizzarsi per il libro fotografico e le mostre. Il libro sarà arricchito da testi critici, tesi a narrare e analizzare il progetto.